Di Andrea Pezzino
Bologna, 4 Ottobre 2016
Quell’idea era nell’aria già da un po’ e quando il nostro presidente Giuliano ci ha contattato per proporcela, inizialmente ero un po’ dubbioso, lo ammetto. Ma più prendeva forma questo progetto, più l’idea mi prendeva bene.
E’ vero, quella dei pacer non è sicuramente la novità del secolo. E si sa che nella maggior parte delle competitive ritenute “importanti”, i palloncini sono un vero must. Anche a livello più amatoriale si era già visto qualche timido tentativo, ma ristretto a un numero molto limitato di runners, dediti per lo più alla preparazione di qualche gara.
Devo dire che Decathlon ha fatto le cose in grande, dall’idea dell’offerta libera alla distribuzione dei pacchi gara. Inoltre, lo spostamento della camminata della Barca alle Roveri, si è prestato molto bene al decollo dell’iniziativa, privilegiando un tracciato più veloce.
La prima sorpresa l’ho avuta appena raggiunto il parcheggio del Meraville. Erano “solo” le 8 quando sono arrivato e mi sembrava sufficientemente presto per una non competitiva, invece il parcheggio era già colmo di auto. Un sacco di gente, podisti ovunque, chi a fare stretching, chi addirittura a scaldarsi come nelle vere gare competitive. Caspita!
Affretto il mio passo da bradipo mattutino per raggiungere la mia tenda e una volta giunto trovo quasi tutti i compagni di squadra già presenti, pronti e palloncino muniti. Fissato il mio strambo palloncino alla canotta, Giuliano mi spiega come funziona la cosa.
La ricetta è semplice: 9 gruppi di velocità, dai 4.00 fino ai 6.00 minuti al km, uno o più pacer per gruppo e due asini jolly, ovvero io e il “coach” Giuliano, orgogliosi cazzeggiatori casinisti, contraddistinti dal palloncino CQP (Controllo Qualità Pacer). In ultimo ma non per ultima, la Barbara a raccogliere i podisti più “polleggiati” sventolando un simpatico palloncino con la scritta “vado piano ma arrivo”…
Attorno a noi un’atmosfera allegra e festosa, tra gente curiosa di sapere a cosa servissero quei palloncini e i veterani più sgamati intenti a prendere informazioni sui vari tagli di velocità.
Tutto è pronto, compresa la posa per la foto di gruppo, a gentil cura di Franco Brina, che ha immortalato la folta schiera sorridente di canotte nero verdi. Bellissimi!
Si parte. Alberto Bonvento accelera sino a raggiungere la velocità di crociera dei 4.00/km e impegnato a mantenerla per tutti gli 11km del percorso. Io, Giuliano e la guest star Augusto Castellini, inossidabile pietra miliare della Pontelungo, lo affiancheremo per un chilometro, sforzandoci di parlare facendo finta di non essere affaticati e perfettamente consci che un chilometro finisce presto, per fortuna!!!
Abbandonati i pochissimi top runners, ci facciamo raggiungere dai palloncini dei 4.15. A capeggiare il gruppo, Ettore, Mario e Marco più alcuni runners. Scaliamo ancora e troviamo Rachel e Tony che a fatica tenevano a bada i loro cavalli da corsa, un po’ sacrificati ai 4,30.
Si passa ai 4.45 con Alberto, Stefano e un bel gruppone a seguito, divertito dalle battute non stop e senza fiatone di Giuliano, sempre più a suo agio con l’aumentare dei podisti.
Ai 5.00 spaccati capeggiano Alberto Barbieri e l’Ottavia e a seguire, tra un faticoso avanti indietro e una pennellata di folclore regalata ai sorpresi podisti incrociati, sfiliamo mano a mano tutti i pacer, Valentina, Maria Chiara, Boris, Massimo, Claudio, Giovanna, Mara (chiedo perdono se ho dimenticato qualcuno/a), fino a chiudere con la nostra mitica Michela ed i suoi followers.
E’ finita e quasi non ce ne siamo accorti. I commenti, tanti, che sentiamo in giro sono davvero entusiasti e numerose le persone che tra un complimento e l’altro ci hanno chiesto di ripetere l’esperienza, anche tra i pacer, estremamente orgogliosi d’essersi resi utili per il prossimo.
Insomma, credo di non sbagliarmi dicendo che questa piccola “novità” abbia gettato una ventata di freschezza nell’ambito delle camminate domenicali e che si possa seriamente prendere in considerazione l’idea di riproporla, di tanto in tanto.